venerdì 2 maggio 2008

Cento pittori via Margutta





Il 30 aprile, a via Margutta, nel rione di Campo Marzio ha preso il via la manifestazione " Cento pittori Via Margutta", il consueto appuntamento pittorico della Capitale per gli appassionati d' arte, promossa dalla omonima associazione. Giunta alla sua 78° edizione, inaugurata nel 1953, nel pieno della "Dolce Vita", questa raduno di giovani artisti mantiene inalterato il suo fermento artistico, la sua "missione" di trasmettere in Italia e nel mondo l' importanza di questa via storica per il mondo artistico.
Più di centoventi gli artisti che espongono le loro opere in questa ammaliante manifestazione, ognuno con un suo stile, una sua storia, una sua proprio visione, una sua musa ispiratrice: la continua ricerca della realtà di Renzo Verdone, gli acquarelli di Ambra Feula, che risaltano i dettagli, i particolari ( dalla grondaia, alla lamiera) che stanno scomparendo nelle nostre città, " il pittore della musica" Giorgio Gianotti, la trasfigurazione della forza e del dominio attraverso la figura del cavallo di Carlo Acciari, uno dei pionieri di questa manifestazione, l' astrattismo di Alberto Rastelli, i quadri "in bianco e nero" di Pino Tersigli, le sculture in bronzo di Emanuele Moriconi, creano quest’ atmosfera incantata che solo nella via dell’ arte si può respirare.
" Sono presidente di questa associazione dal 1973 " ha dichiarato Alberto Vespasiani " ho portato sempre avanti questo discorso dei pittori di via Margutta perchè ogni volta provo nuove, stupende emozioni...abbiamo richieste da tutto il mondo per venire a esporre...non solo arte italiana ma anche arte da tutto il mondo; abbiamo ospitato dei pittori lituani, polacchi, noi siamo ben disposti ad ospitare tra di noi anche pittori di altre nazionalità..."

Sotto le bombe


Le immagini di un paese devastato dalla guerra
Vincitore del premio Eiuc Human Rights Film Award, e premiato all’ Arca cinema giovani, arriva nelle sale italiane Sous les bombes (Sotto le bombe) , un film di Philippe Aractingi, un road-movie, girato nel 2006 nel corso della guerra in Libano.
Durante il conflitto armato tra Israele e Hezbollah , Zeina ( Nada Abou Farhat), residente a Dubai, parte alla ricerca disperata del figlio, Karim, alloggiato a casa di sua sorella a Kherbet Selem, un villaggio del Libano del Sud; riuscendo ad arrivare a Beirut, solo dopo l ‘ annuncio di " cessate il fuoco", e l’ intervento militare dell' O.N.U. Nella capitale, solo un tassista, Tony ( Georges Khabbaz), accetterà per 300 dollari di condurla in questo viaggio in un paese totalmente dilaniato dalla guerra: centri di raccolta profughi, funerali di massa, villaggi rasi al suolo. Durante il tragitto i due protagonisti, totalmente opposti anche a livello religioso, lui cristiano e lei sciita, alla fine troveranno proprio di fronte a queste devastazioni un' intesa reciproca.
A recitare solo tre attori professionisti; tutti gli altri, rifugiati, giornalisti, militari, religiosi, militanti sono persone vere, riprese durante la devastazione di questa battaglia. Totalmente estraneo a ogni ideologia politica, Philippe Aractingi parla della guerra vista dai civili, vittime inconsapevoli delle strategie dei "potenti". E tutto questo può avvicinare il film "Sotto le bombe" al neorealismo di Rosselini.
" Questo film, realizzato laggiù sotto le bombe, era la sola arma che avevo per affrontare e tentare di esorcizzare la mia paura…" ha dichiarato il regista "... non è un filma che prende posizione. E' un film che parla della sofferenza degli innocenti..." .